Infinite Jest (Streets)

Libro particolare quello di David Foster Wallace, Infinte Jest è uno di quei romanzi che portano avanti in parallelo più storie distaccate, all'inizio non si sà se potrebbero essere collegate, chi penserebbe mai che un atteliè arabo possa ricevere una videocassetta dal genitore del , probabile, protagonista principale?

La narrazione in sè presenta un miscuglio di più ingredienti, storie di persone che decidono di suicidarsi per liberarsi di un peso, incuranti del dolore che causerebbero ai familiari, ragazzini che fanno uso di droghe per cercare di vivere momenti di solievo, volando sulle ali della immaginazione. Se si desiderassero anche racconti di spie, state sicuri che sono presenti, ho letto di personaggi bizzarri che erano costretti a travestirsi comicamente per impersonare ciò che non erano realmente.

Ma non sono qui per parlare di tutto il libro, anche perchè ci vorrebbero mesi di analisi, e  a causa dei tanti particolari, sono stati toccati più ambiti della psicologia, della medicina e della vita in generale.


Mi concentrerò sulla parola streets, perchè questa? Semplicemente ho ritenuto che essa avesse una ampia gamma di significati, passando dalle strade vere e proprie di città a quelle figurative sul percorso di vita, transitando sul valore che questa può avere per determinate persone o su come possa essere un mezzo, strumento di comunicazione.